Radici

Così parla il SIGNORE: «Maledetto l’uomo che confida nell’uomo e fa della carne il suo braccio, e il cui cuore si allontana dal SIGNORE! Egli è come una tamerice nel deserto: quando giunge il bene, egli non lo vede; abita in luoghi aridi, nel deserto, in terra salata, senza abitanti. Benedetto l’uomo che confida nel SIGNORE,
e la cui fiducia è il SIGNORE! Egli è come un albero piantato vicino all’acqua, che distende le sue radici lungo il fiume; non si accorge quando viene la calura e il suo fogliame rimane verde; nell’anno della siccità non è in affanno e non cessa di portare frutto». Geremia 17:5-8

 

Il contrasto qui è tra l’arbusto con radici poco profonde e l’albero robusto con radici che scorrono in profondità per ricavare l’umidità nascosta che filtra attraverso il terreno dal fiume. Il primo è completamente dipendente dalle circostanze, l’ambiente prevalente del momento, fiorente in tempi di pioggia e inaridito nelle stagioni di siccità. Dall’altra parte invece l’albero è indipendente dall’ambiente esterno, il suo nutrimento è fornito da fonti nascoste raggiunte dalle sue radici profonde e diffuse. È fruttuoso e sempre verde e dimostra al meglio la sua indipendenza dall’ambiente quando la siccità fa appassire la vegetazione circostante. La differenza nascosta è la disponibilità delle radici. L’albero “distende le sue radici lungo il fiume”.

Un cristiano dovrebbe essere uno di quelli che “il suo cuore è saldo, fiducioso nel Signore” (Salmo 112:7) e che “distende le sue radici lungo il fiume”. Sicurezza e fonte di nutrimento dovrebbero renderlo o renderla in modo manifesto meno dipendente rispetto agli altri.

Le radici sono cruciali. Quando il fico fallì a portare frutto non erano i rami o il tronco che erano da curare. Venne zappata la terra attorno le radici e fu messo un fertilizzante (Luca 13:7-8). Tutte le tipologie di specializzazioni mediche abbondano di opportunità per dimostrare la propria dipendenza o qualche grado di indipendenza dall’ambiente. Abbiamo noi, come il nostro Signore,” cibo da mangiare che non si conosce” (Giovanni 4:32)?

Fai del tuo tempo di tranquillità in preghiera (preferibilmente al mattino) una priorità. Questo è stato il cardine della vita dello scritto per mezzo secolo. Il nostro Dio ci insegnò a pregare per il pane quotidiano, questo si riferisce sia al nutrimento dello spirito che per il corpo. Se tu prendi del pane solo settimanalmente nelle domeniche, sii onesto leggi la Parola quotidianamente. È molto meglio sottolinearlo e agire di conseguenza.

Signore, dammi anche questo giorno il mio pane quotidiano.

Maggiori letture: Salmo 1

Traduzione a cura di Fady Tousa

Link originale: https://www.cmf.org.uk/doctors/devotion/?id=devotion&day=13&month=10