Non siate dunque in ansia, dicendo: “Che mangeremo? Che berremo? Di che ci vestiremo?” Perché sono i pagani che ricercano tutte queste cose; ma il Padre vostro celeste sa che avete bisogno di tutte queste cose. (Matteo 6: 31-32)
Un bambino cresciuto in una casa ben fornita, con una normale sicurezza non è preoccupato per le esigenze del domani perché ha completa fiducia nella volontà dei suoi genitori e nella loro capacità di provvedere come hanno sempre fatto. A meno che i genitori non abbiano provveduto per negligenza o circostanze al di fuori del loro controllo, l’atteggiamento del bambino è insindacabile.
Quando inizia la preoccupazione? Inizia quando diventiamo più maturi, realizziamo il nostro posto nel tempo e iniziamo a guardare al futuro e vedere i limiti dei nostri genitori. Ma il nostro Padre Celeste non ha di questi limiti, a parte quelli che noi gli imponiamo. La preoccupazione si preoccupa sempre del domani ed oltre. La maggior parte di noi oggi riesce farcela… anche se è terribilmente difficile. Ma una prospettiva di infiniti domani potrebbe essere troppo pesante da reggere. Gesù dice che dobbiamo usare la nostra energia per promuovere il regno di Dio: i bisogni materiali umani possono e devono essere affidati alle cure del Padre.
Spetta ai pagani consumare la loro energia mentale preoccupandosi per il futuro. Il nostro Padre Celeste sa che abbiamo bisogno di tutte queste cose e non ha limiti. È padrone delle circostanze.
Preoccuparsi non è fidarsi; fidarsi non è preoccuparsi. “Non siate dunque in ansia per il domani, perché il domani si preoccuperà di sé stesso. Basta a ciascun giorno il suo affanno.”(Mt 6:34).
Link originale: https://www.cmf.org.uk/doctors/devotion/?id=devotion&day=8&month=1
Traduzione a cura di Fady Tousa