«Non temere; va’ e fa’ come hai detto, ma fanne prima una piccola focaccia per me» (1 Re 17:13)
La scelta che spesso ci troviamo ad affrontare non è tanto tra il bene e il male, ma piuttosto tra cosa sia importante e cosa sia più importante per noi. Nessuno metterebbe in dubbio la legittimità delle azioni della vedova di Sarepta, nell’assumersi la responsabilità per la sua famiglia, ma la sua saggezza si dimostra nell’aver riconosciuto una richiesta prioritaria: la richiesta di Elia era infatti da parte di Dio, che chiedeva alla vedova quel poco che lei possedeva.
Questo si ritrova anche nelle parole di Gesù, rivolte a un popolo dalla vita impegnata, in una società benestante. “Cercate prima il regno di Dio e la sua giustizia” (Matteo 6:33). Questa è l’unica protezione possibile contro le spine e i cardi che soffocano la vita del seme.
Molti di noi sono così presi dalle faccende importanti che ci dimentichiamo quali siano le vere priorità. Abbiamo l’abitudine di mettere al primo posto altri impegni, prima di rispondere alle richieste di Cristo. E questo è solo l’inizio di una lunga serie di atteggiamenti ricchi di pericoli, perché non si riuscirà a porvi fine se non si riconosce il princìpio. Dobbiamo ricordarci che non perderemo se metteremo al primo posto le cose veramente importanti: la vedova di Sarepta infatti, ebbe a sufficienza delle sue provviste durante tutti i giorni della carestia; la promessa di Gesù è che “tutte queste cose vi saranno date in più.” Il Signore non rimane in debito con nessuno. Certo, ci vogliono determinazione e disciplina per riuscire a fare le cose più importanti per prime. Ma se facciamo in questo modo, le cose più urgenti verranno sicuramente concluse, e forse anche con risultati migliori.
O voi tutti, cercate prima non i piaceri di questo mondo,
gioie evanescenti e tesori corruttibili,
ma l’amore che va oltre ogni misura,
questo cercate o voi tutti.
Ulteriori letture:
1 Re 17:8-16
Luca 10:38-42
VW
Traduzione a cura di Giulia Dallagiacoma