Chiamati a riposare

Mohan Seevaratnam affronta un argomento biblico molto ricco, che si allaccia ai temi della salute e del benessere.
Punti chiave:

• Dio, il creatore, ha sia lavorato che riposato, e anche noi uomini dovremmo seguire questo esempio.

• La nostra società sta diventando schiava del lavoro e delle sue eccessive pretese.

• Lo scopo del riposo è fare in modo che poi saremo più produttivi.

• Dobbiamo imparare a riconoscere quale sia il ritmo naturale della nostra vita e scoprire cosa ci porta ad essere più produttivi e cosa invece ci ostacola in questo.

Sfruttare i momenti di riposo è di centrale importanza per il nostro benessere e per la nostra crescita. Nel momento in cui ci riposiamo, stiamo prendendo parte alla vita di Dio, il Creatore, il quale certamente lavorò ma anche riposò. Il riposo ha un ruolo chiave nella chiamata al servizio come personale sanitario, così come in qualunque altra chiamata da parte del Signore.

In questo articolo verranno analizzati tre diversi tipi di riposo di cui ci parla la Bibbia.

Il riposo nella Creazione

Il riposo è presente anche nella storia della creazione. Durante il primo giorno completo in cui vissero Adamo ed Eva, Dio si riposò, e lo stesso fecero loro due. Questo è un principio di fondamentale importanza e da tenere a mente per il nostro benessere. Il riposo non è semplicemente un mezzo per fuggire dal lavoro e dalla fatica che esso comporta. Si tratta piuttosto di una rampa di lancio, per il nostro lavoro e per il servizio al Signore.

Dio non si riposò perché era stanco. Il suo scopo era dare all’uomo un esempio da seguire. Certo, il modo in cui affrontiamo la Domenica ha subito molti cambiamenti nel corso dei secoli. Paolo scriveva: “Uno stima un giorno più di un altro; l’altro stima tutti i giorni uguali; sia ciascuno pienamente convinto nella propria mente”. (1) Tuttavia, qualunque sia la nostra opinione riguardo al “sabbath”, dobbiamo tenere bene a mente il principio esposto nella storia della creazione: 24 ore di riposo in una settimana. Il Sabbath è anche la prima cosa che la Bibbia ci insegna a considerare sacra.

E noi, come possiamo applicare alcuni dei principi del riposo sabbatico nelle nostre frenetiche vite da Cristiani nel XXI secolo? Stiamo diventando una società schiavizzata dal lavoro e dalle attività, con un sistema sanitario che tratta le persone come se fossero dei prodotti. Lo schema proposto dalla Bibbia, sei giorni di lavoro e uno di riposo, è essenziale per il benessere della società, del sistema sanitario, e di ogni singolo individuo.

Il riposo nella Salvezza

Un altro tipo di riposo di cui ci parla la Bibbia è quello della Salvezza. È stato il lavoro svolto da Gesù sulla croce che ci ha garantito il riposo dai nostri più grandi nemici – Satana, il peccato e la morte. Nell’ Antico Testamento, quando il popolo di Israele obbediva al Signore, Lui garantiva loro la vittoria nelle battaglie, e così il paese e le persone potevano riposare al sicuro dai loro nemici. Il lavoro svolto da Gesù sulla croce ha garantito a noi il migliore dei riposi.

Il riposo Eterno

Il terzo tipo di riposo biblico è il riposo eterno, che sperimenteremo in cielo, dove “non ci sarà più la morte, né cordoglio, né grido, né dolore, perché le cose di prima sono passate”. (2) E noi attendiamo questa realtà eterna, che ci parla di un posto migliore, perché è la nostra speranza in Gesù.

Come possiamo dunque vivere alla luce dei tre tipi di riposo (creazione, salvezza, eternità) di cui ci parla Dio? A mio parere ci sono tre concetti da considerare per trovare il giusto riposo.

Primo: la nostra relazione con il Signore

Agostino di Ippona (354-430 d.C.), teologo dell’Africa settentrionale, scriveva “Tu ci hai fatti per Te, inquieto è il nostro cuore finché non riposa in Te” (3). Aveva capito che il vero riposo per gli uomini ha origine nella nostra relazione con il Signore e nella nostra comunione con Lui. Gesù stesso riconosceva che il tempo trascorso da solo con il Padre non era qualcosa di opzionale: lo rese la sua priorità. Uno degli obiettivi del riposo sabbatico, così come viene ordinato dalla Bibbia, è proprio quello di rafforzare la nostra relazione e la nostra comunione con il Signore. Questo include anche lodare il Signore insieme al Suo popolo. (4)

Ma se il riposo deriva dalla nostra comunione con il Signore, dobbiamo fare in modo che questa sia la nostra priorità durante tutto l’arco dell’anno. La lettura della Bibbia, la preghiera e la lode sono le basi della nostra relazione con Dio. Ciascuno poi potrà fare queste cose in maniera diversa, in base alle proprie preferenze ed esigenze.

Ad alcuni piace lodare il Signore con la musica, altri preferiscono il silenzio per poter riflettere, altri apprezzano entrambe le situazioni. Ad alcuni piace leggere libri Cristiani o ascoltare interi sermoni. Possiamo stare in comunione con Dio e riposare in Lui mentre facciamo una passeggiata, mentre facciamo giardinaggio, mentre pratichiamo sport o durante altre attività. Ognuno di noi è diverso. Gesù ci invita ad andare a Lui per dare riposo alle nostre anime (5): riposo dal peso dei peccati, dalle preoccupazioni di questo mondo, e dalla tristezza che ci affligge. Dio ci promette una pace e un riposo che ci sosterranno e che ci accompagneranno poi nel riposo eterno che abbiamo in Gesù.

Secondo: riposarsi vuol dire ricaricarsi

Uno degli obiettivi del riposo è ricaricarsi, rinfrescarsi e rinnovarsi. Nel Vangelo di Marco leggiamo:

“Gli apostoli si riunirono attorno a Gesù e gli riferirono tutto quello che avevano fatto e insegnato. Ed egli disse loro: «Venitevene ora in disparte, in un luogo solitario, e riposatevi un poco». (6)

In questo passaggio vediamo come Gesù dava la priorità al riposo, nonostante le richieste da parte del popolo e i doveri legati allo svolgimento del suo ministero, fornendo così un modello di vita non solo per i suoi discepoli ma anche per noi. Per poter ottenere un adeguato riposo, dobbiamo imparare che qualche volta è necessario dire “no” – al lavoro, allo svolgimento del nostro ministero, al fare qualcosa di buono. Mettere dei paletti è essenziale, se davvero vogliamo trovare riposo. Anche se ci piacerebbe dire “sì”, perché vogliamo aiutare e metterci al servizio il più possibile. Dobbiamo però ricordarci che il bisogno non sempre coincide con la chiamata. Per poter dire “sì” a quello a cui ci ha chiamati il Signore, dobbiamo saper dire “no” ad alcune delle altre cose che richiedono il nostro tempo. (7)

Oltre a mettere dei paletti, dobbiamo anche aumentare la nostra consapevolezza di quello che ci aiuta a rilassarci e a rinnovare le nostre forze. Dobbiamo migliorare la conoscenza che abbiamo riguardo al ritmo della nostra vita in termini di giorni, settimane, mesi e stagioni. Dio desidera che noi abbiamo un buon ritmo a ciascuno di questi livelli:

• Giorni: Ogni giorno dovrebbe idealmente essere strutturato in maniera da permetterci di riposare e lavorare, di investire tempo ed energia nelle relazioni e nello svago.
• Settimane: I sette giorni della settimana sono il secondo livello per quanto riguarda il nostro ritmo, e dovrebbero includere almeno un giorno di riposo. La nostra routine settimanale dovrebbe darci la possibilità di trovare del tempo per quelle persone che Dio ci chiama ad amare come noi stessi. Così come abbiamo bisogno di una relazione con il Signore, abbiamo anche bisogno di tempo e spazio per le relazioni e la comunione con le persone che amiamo: i nostri coniugi, fidanzati, figli, genitori, amici, colleghi e vicini di casa.
• Mesi: Trattandosi di periodi di tempo più lunghi, è opportuno fermarsi un attimo a riflettere su come stia andando la nostra vita, trovando del tempo per quelle cose che ci rinfrescano e ci danno la carica.
• Stagioni: così come durante l’anno si susseguono diverse stagioni, anche la nostra vita attraverserà stagioni diverse. Tra queste troviamo l’adolescenza e la vita adulta, la vita da single e quella di coppia, la vita da genitori e quella dopo che i figli lasciano la nostra casa. Altre stagioni della vita possono essere dovute a un nuovo lavoro o all’inizio di nuovi studi. In tutte queste stagioni è necessario ricalibrare il significato che hanno per noi il lavoro e il riposo.

Anche dormire serve per ricaricarsi. Il momento subito prima di andare a letto è uno dei momenti che preferisco durante il giorno. Dio ci ha creati in maniera meravigliosa, facendo in modo che trascorriamo circa un terzo delle nostre vite a dormire, permettendoci di durante il sonno; e sappiamo bene che la mancanza di sonno può portare anche a diversi problemi per la nostra salute.

Terzo: lo scopo del riposo è essere produttivi

Gesù disse che era venuto per darci vita e vita in abbondanza. Il nostro stile di vita e le abitudini lavorative ci stanno forse consumando, sia fisicamente che spiritualmente? Se siamo sempre stanchi e sul punto dell’esaurimento, non stiamo onorando il Signore. A lungo termine, essere sempre pieni di impegni non ci fa del bene. Non è ciò che Dio aveva in mente per noi, e nemmeno ci aiuterà a portare più frutti come Cristiani. Dobbiamo imparare a riconoscere i nostri limiti a dire “no” un po’ più spesso. Quindi, è giunto il momento di fare una rimozione chirurgica? O di fare una potatura? Il mio augurio è che possiamo trovare sempre maggior riposo tra le braccia del Signore e che possiamo crescere sempre più simili al popolo che Lui ci chiama ad essere.

Mohan Seevaratnam è Medico di medicina generale ad Harrow e in servizio come Ministro Anglicano a Southall.

Riferimenti
1. Romani 14:5
2. Apocalisse 21:4
3. Agostino, Confessioni
4. Ebrei 10:24-25
5. Matteo 11:28-30
6. Marco 6:30-32
7. Cloud H, Townsend J. Confini: quando dire di sì, quando dire no, per prendere il controllo della tua vita (Titolo originale: Boundaries: when to say yes, how to say no to take control of your life)

Articolo tratto da CMF UK, link originale: https://www.cmf.org.uk/resources/publications/content/?context=article&id=26791

Traduzione a cura di Giulia Dallagiacoma