“Ma gli umili erediteranno la terra e godranno di una gran pace” Salmi 37:11
Continuiamo il nostro studio sui fattori associati alla pace nella Parola osservando la mansuetudine. Questa parola è strettamente legata all’umiltà e, in effetti, le due parole sono spesso usate in modo intercambiabile in diverse traduzioni. Forse la mansuetudine potrebbe essere definita come la manifestazione esteriore di un’umiltà interiore. Se è così, allora sicuramente porta la pace perché non ha un’immagine da mantenere.
Nella lettura di oggi vediamo che Gesù, pur essendo Dio, “svuotò se stesso, prendendo forma di servo” (Filippesi 2:7). Quando entrò a Gerusalemme come re, lo fece “mansueto e montato sopra un’asina” (Matteo 21, 5), e poiché è mansueto e umile Egli può darci riposo e pace (Matteo 11:29).
Tuttavia, quanta pace perdiamo noi nella nostra lotta per mantenere la nostra reputazione come medici? E più abbiamo esperienza nella professione, più intensa diventa la lotta. Ho perso il conto del numero di riunioni post-laurea e presentazioni cliniche a cui ho partecipato in cui diversi partecipanti si sono insultati amaramente a vicenda – non perché fossero in gioco questioni vitali che riguardavano la cura del paziente, ma perché le reputazioni andavano difese. Nel trattare con l’opposizione dobbiamo ascoltare il consiglio di Paolo a Timoteo secondo cui “Il servo del Signore non deve litigare, ma deve essere mite con tutti, capace di insegnare, paziente. Deve istruire con mansuetudine gli oppositori” (2 Timoteo 2:24-25). Ciò non dovrebbe valere tanto nelle riunioni in ospedale quanto nella difesa della fede?
Un’altra area in cui la mansuetudine è essenziale per la pace nella vita del medico è nell’ambito della consulenza ai pazienti. Se pensiamo di avere tutte le risposte, ci sentiamo molto minacciati di fronte a un problema che non possiamo risolvere immediatamente. Nel ministero pastorale Paolo insegna che coloro che sono spirituali dovrebbero rialzare gli altri in uno “spirito di mansuetudine” (Galati 6:1). Allo stesso modo nel nostro ministero di aggiustare corpi e menti malati è bene avere un approccio umile. Non siamo infallibili e coloro che cercano di “giocare a fare Dio” spesso pagano un prezzo elevato per poi perdere la pace.
“Signore, concedimi la pace
che viene dall’umile dipendenza da te,
affinché la serenità della mia vita possa portare la pace
a coloro con cui vengo in contatto.”
Ulteriori letture: Filippesi 2:5-11
TGS
Link originale: https://www.cmf.org.uk/doctors/devotion/?id=devotion&day=23&month=8
Traduzione a cura di Joao Vitor Nardi