Beati quelli che si adoperano per la pace, perché saranno chiamati figli di Dio. Matteo 5:9
Adoperarsi per la pace non equivale a protestare contro la guerra e la corsa agli armamenti nucleari. Fare in modo che ci sia la pace tra le persone che si odiano richiede impegno e spesso spirito di sacrificio perché le persone che si adoperano per la pace possono finire nel mirino di entrambe le parti coinvolte nel conflitto. Trasformare dei nemici in amici è una sorta di cura per la società proprio come lo sono un intervento chirurgico o un farmaco prescritto correttamente per curare un corpo ammalato. I medici cristiani hanno un ruolo importante nell’adoperarsi per la pace.
Riflettiamo sui diversi significati della parola “pace”. La parola “pace” per un cristiano non ha lo stesso significato che ha per un marxista. Quindi dobbiamo fare attenzione! Abbiamo bisogno della “pace di Dio, che supera ogni intelligenza…”. C’è comunque una correlazione tra la pace sociale e la giustizia sociale. La pace è costruttiva, mai statica. È un percorso, un modo di agire, e nasce da un cambiamento radicale rispetto alle nostre vedute precedenti. Questo non annulla il fatto che sia la pace personale che quella sociale siano frutto dello Spirito. Dio però si serve di noi per realizzare e vivere la pace. Gesù disse che sono benedetti quelli che si adoperano per la pace, non i pacifici. Dobbiamo distinguere tra coloro che si adoperano per la pace e i pacifici perché saranno i primi ad essere “chiamati figli di Dio”.
Signore, fa’ di me uno strumento della tua pace:
dove è odio, fa’ ch’io porti amore,
dove è offesa, ch’io porti il perdono,
dove è discordia, ch’io porti la fede,
dove è l’errore, ch’io porti la Verità,
dove è la disperazione, ch’io porti la speranza.
Dove è tristezza, ch’io porti la gioia,
dove sono le tenebre, ch’io porti la luce.
Attribuita a Francesco d’Assisi
Ulteriori letture: Isaia 58:6-12.
Link originale: https://www.cmf.org.uk/doctors/devotion/?id=devotion&day=21&month=6
Traduzione a cura di Victoria Svet